Il Decreto Ministeriale del 19 aprile 2023 ha stabilito le direttive per il nuovo bando Parco Agrisolare 2023. Questo bando prevede l’assegnazione di contributi a fondo perduto per l’installazione di impianti fotovoltaici su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale. Le risorse disponibili per il bando ammontano a 993.031.470,19 euro.

Le novità introdotte rispetto all’anno precedente includono la possibilità di presentare domande in forma aggregata, l’aumento delle spese massime ammissibili per sistemi di accumulo e dispositivi di ricarica elettrica, la possibilità di realizzare interventi senza il vincolo dell’autoconsumo e l’aumento delle intensità massime di aiuto concessibili.

I beneficiari di questo incentivo sono gli imprenditori agricoli, le imprese industriali con codice Ateco prevalente e le cooperative agricole, escludendo i soggetti con un volume d’affari annuo inferiore a 7.000 euro.

Le risorse disponibili saranno suddivise tra imprese del settore della produzione agricola primaria, imprese del settore della trasformazione di prodotti agricoli, imprese del settore della trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli e imprese del settore della produzione agricola primaria senza vincolo di autoconsumo. I contributi massimi variano dal 30% all’80% delle spese sostenute, a seconda del settore di appartenenza.

Gli interventi agevolabili includono l’installazione di impianti fotovoltaici di nuova costruzione sulle coperture di edifici strumentali all’attività dei beneficiari, con una potenza compresa tra 6 kWp e 1000 kWp. È possibile anche eseguire interventi di riqualificazione energetica, come la rimozione dell’amianto, l’isolamento termico dei tetti e l’installazione di sistemi di aerazione.

Il contributo massimo per i pannelli solari è di 1.500 €/kWp, con un incremento di 1.000 €/kWp per i sistemi di accumulo. È ammessa anche una spesa aggiuntiva fino a un massimo di 30.000 euro per l’installazione di dispositivi di ricarica elettrica. Le spese di progettazione e presentazione della domanda, direzione lavori e collaudi sono anche ammissibili.

Le spese non ammissibili includono l’acquisto di beni usati, l’acquisto di dispositivi per l’accumulo di energia prodotta da impianti fotovoltaici esistenti, lavori in economia, pagamenti in contanti o in compensazione, spese da società collegate, servizi di consulenza non rilevanti per l’efficienza energetica, acquisto di beni non collegati agli interventi o ai sistemi fotovoltaici, pagamenti a soggetti senza partita IVA, prestazioni gestionali e acquisto/modifica di mezzi di trasporto.

Gli interventi devono rispettare il principio di non arrecare un danno significativo all’ambiente e non possono coinvolgere attività connesse ai combustibili fossili, generare emissioni di gas a effetto serra superiori ai parametri di riferimento o essere legate a discariche, inceneritori o impianti di trattamento meccanico biologico.

Per richiedere il contributo, è necessario utilizzare la piattaforma informatica dedicata e allegare documenti come la descrizione dell’intervento, una relazione tecnica asseverata, documenti catastali e fotografie del sito. Gli interventi devono essere completati entro 18 mesi dalla pubblicazione dell’elenco dei beneficiari.

Una volta approvata la domanda, il contributo verrà erogato entro 30 giorni. Tuttavia, per ottenere l’incentivo, i beneficiari devono presentare una relazione finale, una rendicontazione delle spese sostenute, una rendicontazione del contributo al raggiungimento degli obiettivi, e documentazione di legge per le verifiche antimafia. L’erogazione del contributo avverrà entro 90 giorni dal ricevimento della documentazione completa, tramite bonifico bancario in un’unica soluzione.

Fonte: Alessia Deon on Powersol

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